16 gennaio 2018

La bidimensionalità come peculiarità della ragione di Formigari Raffaella

La bidimensionalità come peculiarità della ragione

Com'è possibile che un qualcosa di così piccolo come la retina del nostro occhio che, assieme alle altri parti, ci consente di vedere, ci permetta, però, di guardare tutto ciò che ci circonda in maniera tridimensionale? Uno spazio così piccolo dentro al quale riesce a prendere vita un mondo decisamente più grande di esso e in tre dimensioni. Guardando gli animali si può intuire che la tridimensionalità è innata nelle creature; ad esempio quando un qualsiasi animale, anche quello domestico, guarda un oggetto come uno specchio o una televisione, non capisce che sta avendo una visione bidimensionale della realtà, bensì prova ad attraversare l'oggetto o cerca ciò che sta dietro ad esso. Inoltre in natura non c'è nulla di bidimensionale, tutto ciò che lo è, è stato creato dall'uomo.
La nostra visione tridimensionale non è data solo dall'istinto, ma anche dalla combinazione dei vari sensi che ci fanno percepire volumi e distanze di tutto ciò che vediamo; questo rende anche la prospettiva un fattore innato. Pur vedendo una cosa lontana, come può essere un paesaggio montagnoso che potrebbe sembrare piatto, il nostro cervello sa che quello che sta vedendo è in realtà tridimensionale, in modo analogo, se in una stanza vuota e bianca fosse posto un tavolo, noi sapremmo già la sua grandezza e la sua distanza da noi perché scorgiamo i suoi contorni in prospettiva e percepiamo tutto il necessario. La sincronizzazione dei sensi crea in noi un'esperienza innata; è come se vedessimo tutto in maniera piatta e poi dessimo inconsciamente dei volumi a ciò che ci circonda.
Tutto questo indica perciò che la nostra vista tridimensionale non è data dal paragonare due o più oggetti fra di loro per capire la profondità di uno di essi, bensì da una serie di fattori che ci danno la capacità di analizzare anche un singolo elemento in maniera corretta senza doverlo mettere in correlazione con altro. La visione è legata anche alla mente perché possiamo avere una percezione dei volumi anche quando immaginiamo soltanto le cose; dentro di essa abbiamo completa libertà e possiamo immaginare sia in tre dimensioni che in due, ma proprio perché la nostra mente è superiore rispetto a quella delle altre creature la bidimensionalità è testimone dell'intelligenza umana; ad esempio l'arte e la scrittura sono date dalla capacità di “bidimensionalizzare” la realtà.


FORMIGARI RAFFAELLA

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